Appello al Presidente Mattarella
Inviamo il testo “Scuole chiuse e diritti dei fanciulli e degli adolescenti” scritto da una mamma del Liceo Virgilio di Roma, largamente condiviso su tutto il territorio italiano.
All’interno, troviamo una parte dedicata a “Approfondimenti”;
un diario su “L’azione dell’Italia”; “Il confronto con altri Paesi Europei”; considerazioni sulla “Didattica a Distanza”.
Un libretto prezioso che ci consente di parlare della scuola durante la pandemia con grande cognizione di causa. Un grande grazie a chi ha raccolto tante informazioni
Alla pag. 4 troviamo “L’appello” al Governo e alle Regioni e al Presidente della Repubblica, che si faccia garante della tutela dei diritti costituzionali e dei minori, attualmente violati dalle disposizioni governative italiane.
Qui, un’ulteriore lettera di un insegnante “Io vi chiedo scusa” agli studenti italiani
https://www.repubblica.it/cronaca/2021/01/09/news/lettera_studenti_chiedo_scusa-281876429/
Qui sotto, l’Appello
L’appello
Negli ultimi dieci mesi a partire dal 5 marzo milioni di adolescenti italiani sono andati a scuola in presenza per non più di 3 settimane. Giovani ragazze e ragazzi italiani hanno perso globalmente decine di milioni di ore di lezione; hanno visto trasformate le relazioni di formazione con i docenti in lezioni a distanza che, per circa un quinto dei casi, non sono state pienamente fruibili; hanno interrotto i contatti con i propri coetanei, amici, amori; hanno perso un luogo di riferimento e protezione. I livelli di rendimento dei più svantaggiati sono peggiorati di più rispetto a quelli dei compagni meno svantaggiati con un aumento della divaricazione sociale. Sono aumentati gli abusi sui minori e i casi di maltrattamento in casa. Sono aumentati i casi di malessere psicologico: ansia, disturbi del sonno, regressione, comportamenti a rischio.
Solo per la perdita di apprendimento, i ragazzi italiani che oggi frequentano le superiori avranno in media uno stipendio inferiore del 3,3% rispetto agli altri, per tutta la durata della loro vita lavorativa; l’effetto sarà peggiore per i ragazzi di estrazione socio-economica più bassa.
A questo sono da aggiungere i danni psicofisici di breve, medio e lungo periodo che creeranno un divario educativo e di salute con i loro coetanei degli altri Paesi europei che hanno tutti tenuto aperte le scuole più dell’Italia.
La situazione è già gravissima e ogni ora di chiusura in più aumenta i danni già prodotti.
La scuola in presenza con le misure di distanziamento e protezione non è un driver dell’infezione, come ha recentemente ribadito il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) che conclude: “CHIUDERE LE SCUOLE NON È UN MODO EFFICACE PER COMBATTERE L’EPIDEMIA”.
L’Italia, che ha adottato questa tra le misure principali, non ha gestito l’epidemia meglio degli altri.
Chiediamo al Governo e alle Regioni
- di dare priorità alla scuola;
- che le scuole di ogni ordine e grado vengano riaperte in presenza 100% da gennaio e chiuse in modo parziale o totale solo nel caso in cui non ci fossero altre misure possibili per contenere l’epidemia, cioè in caso di lockdown totale, come raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall’ECDC;
- che i servizi di trasporto pubblico si adeguino alle esigenze della scuola e non viceversa, anche con l’adozione di misure straordinarie;
- che i lavoratori della scuola siano considerati tra le categorie prioritarie per la vaccinazione;
- che il rispetto nei confronti della scuola si esprima anche dando alle scuole direttive chiare e in tempo utile, senza cambiamenti dell’ultim’ora che di fatto rendono la gestione impossibile;
- che, in caso di lockdown totale e di conseguente chiusura delle scuole in presenza, la didattica a distanza sia accompagnata dal rispetto di tutte le previsioni dei decreti delegati e dei diritti di tutte le componenti scolastiche;
- che l’investimento nella scuola, infrastrutture e personale, sia preminente nelle scelte del governo, in modo da garantire la sicurezza e permettere un’offerta formativa migliorata per recuperare almeno in parte il gap che ormai si è accumulato;
- di promuovere monitoraggi capillari su scala nazionale sulla modalità e l’efficacia delle lezioni erogate e sulla dispersione scolastica;
- di promuovere studi scientifici su scala nazionale sul contagio nelle scuole;
- di rendere pubblici i dati in ottemperanza alla direttiva europea sugli Open data.La chiusura della scuola è in aperta violazione del diritto dei minori a che ogni azione che li riguarda sia fatta nel loro interesse, del diritto allo studio e del diritto alla non discriminazione.Chiediamo al Presidente Mattarella che si faccia garante della tutela dei diritti costituzionali e dei minori, attualmente violati dalle disposizioni governative italiane.
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