C. S. Del Coordinamento Forlanini
Il circolo di lettura del Cerco…Piteco lancia la petizione diretta alla Sindaca di Roma “RIAPRIAMO LE BIBLIOTECHE PUBBLICHE” .
Invitiamo a darne massima diffusione e a firmarla.
Link alla petizione: http://chng.it/XctpFYDn6F
Sotto il testo della petizione.
– Il Coordinamento comitati “Forlanini proprietà pubblica Bene comune” prende la parola sulla proposta di Nicola Zingaretti di riconvertire il Forlanini a sede dell’Agenzia europea per la ricerca biomedica.
In allegato, il Comunicato Stampa “Forlanini: bene l’agenzia ma prima la sanità”
anna gigli ha lanciato questa petizione e l’ha diretta a Sindaca di Roma e a 3 altri/altre
Le persone firmatarie di questo appello chiedono che le biblioteche di Roma vengano finalmente riaperte al pubblico, salvaguardando il personale con le misure ritenute opportune e prescrivendo agli utenti le norme del caso, come avviene per altri servizi. Le modalità di accesso potrebbero essere simili a quelle che vengono adottate nelle librerie commerciali:
· Non si capisce perché in libreria, fatte salve le precauzioni anti-covid (accessi contingentati, con uso della mascherina e del disinfettante per le mani), possiamo sfogliare i libri e poi riporli sugli scaffali, mentre nelle biblioteche pubbliche ciò non è consentito.
· Non si capisce perché le sale di lettura delle biblioteche pubbliche, utilizzate da molti studenti e non solo, non possano riaprire, con il dovuto rispetto del distanziamento.
· Non si capisce perché i libri debbano essere tenuti in quarantena, a differenza delle banconote e delle monete, che circolano liberamente.
Attualmente l’unico servizio “in presenza” garantito dalle biblioteche di Roma è il prestito: si deve prenotare il libro online, si deve fissare un appuntamento per il ritiro del libro da parte dell’utente e per la sua riconsegna. Fuori da queste modalità non è consentito alcun altro servizio (consultazione di libri o riviste, utilizzo della sala lettura, ecc.).
Eppure le disposizioni del governo (DPCM 17/5/2020) e quelle della regione Lazio(https://ripartiresicuri.regione.lazio.it non obbligano le biblioteche a fornire i servizi solo su prenotazione, ma richiedono solamente che gli accessi siano regolamentati in modo da evitare condizioni di assembramento.
Noi firmatari e firmatarie di questo appello riteniamo che la cultura che non rientra in un circuito di mercato non deve essere penalizzata e che il diritto alla cultura per tutti e tutte deve essere garantito anche a Roma.
Per queste ragioni chiediamo alla Sindaca di Roma, all’assessore alla Crescita Culturale, al commissario per la gestione provvisoria dell’istituzione “Sistema delle Biblioteche e Centri Culturali” e al Direttore dell’Istituzione “Sistema Biblioteche Centri Culturali” di tornare a far vivere le biblioteche di Roma.
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