16-18 Settembre – Cecina Mare (LI)
Per prenotarsi scrivere a segreteria@attac.org
Qui il programma dell’università estiva https://www.attac-italia.org/wp-content/uploads/2022/06/programma-universita-estiva-2022-di-attac-italia.pdf
Qui le informazioni su costi-prenotazione-logistica https://www.attac-italia.org/wp-content/uploads/2022/07/costi-prenotazioni-e-logistica-universita-2022-1.pdf
Presentazione dell’Università estiva 2022 di Attac talia
“Andrà tutto bene!” avevano annunciato i governi, quando un microscopico organismo, il Coronavirus-2, inceppando tutti i meccanismi della globalizzazione, aveva rinchiuso in casa più di metà della popolazione mondiale e bloccato tutti i flussi economici, produttivi, dei trasporti e della comunicazione.
E’ andata così bene che, dopo oltre 540 milioni di contagi, 6,3 milioni di morti e due anni di restrizioni della vita sociale, siamo precipitati dentro una guerra al centro dell’Europa, provocata dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, ma alimentata da molteplici attori istituzionali, statuali e militari, nessuno dei quali sembra volervi mettere fine, e che rischia di far precipitare tutte e tutti dentro l’orizzonte di una terza guerra mondiale.
Una guerra che è il concentrato di molte guerre, come una sorta di matrioska, al cui interno troviamo: un conflitto civile interno all’Ucraina determinato dalle spinte separatiste delle regioni del Donbass; un conflitto fra Stati, determinato dall’invasione russa dell’Ucraina; un conflitto fra imperialismi e blocchi militariche vede la Russia da una parte e Usa, Nato e governi europei dall’altra; infine, si intravedono i prodromi di una possibile guerra futura che vedrà in campo i veri contendenti dell’egemonia mondiale, ovvero Usa e Cina.
La guerra è il massimo dell’incuria. Distrugge vite, famiglie e relazioni. Devasta territori e ambiente. Sradica le esistenze delle persone, esaspera le diseguaglianze sociali, ingabbia le culture, sottrae la democrazia.
La guerra serve soprattutto a chiudere tutte le faglie aperte dalla pandemia che, con il suo arrivo, aveva evidenziato tutte le irresolubili contraddizioni di un sistema economico, sociale e culturale basato sul profitto e incapace di garantire protezione, cura e futuro alla vita sulla Terra.
Come Attac Italia, durante il lockdown, siamo stati fra i facilitatori dell’apertura di uno spazio politico collettivo che, di fronte alla necessità sanitaria del distanziamento fisico, ha immediatamente compreso l’urgenza di un riavvicinamento sociale fra lotte, vertenze, esperienze e pratiche che ragionassero oltre l’economia del profitto per costruire il nuovo orizzonte della società della cura.
A questo processo abbiamo dedicato tutte le precedenti sessioni della nostra annuale università estiva, partendo dall’edizione 2019, quando, dopo anni di elaborazione critica del modello capitalistico, avevamo avviato una nuova fase di riflessione sull’alternativa di società, intitolando la sessione “La società che vogliamo”.
Abbiamo proseguito nell’edizione 2020, intitolata “La società della cura”, contribuendo alla costruzione di un orizzonte comune al processo politico che nel frattempo era partito, coinvolgendo oltre 450 realtà organizzate e oltre 2.500 persone attive individualmente.
Nel 2021 abbiamo provato a declinare quel percorso nella realtà delle comunità locali, intitolando la sessione “Città e territori della cura”.
La riflessione prosegue quest’anno, quando l’alternativa di società appare ancora più urgente, di fronte a poteri dominanti che hanno messo in campo la guerra e il disciplinamento sociale per costruire un esito della pandemia che non rimettesse in discussione i fondamenti di un sistema costruito per i pochi contro i molti.
Abbiamo intitolato la sessione di quest’anno “Contro guerra e profitti, quale società della cura?”, per aggiornare la riflessione sull’esistente e per approfondire l’elaborazione sulla costruzione di un’alternativa di società, in attesa di un autunno che chiederà a tutti i movimenti di mettere in campo una capacità di convergenza per far fronte con una grande mobilitazione sociale al precipitare di tutte le contraddizioni del modello capitalistico.
Vi aspettiamo anche quest’anno in tante e tanti, per confrontarci attraverso tavole rotonde e laboratori di discussione che vedranno importanti contributi alla riflessione collettiva.
Saranno con noi Mario Agostinelli, Fabio Alberti, Gaia Benzi, Marco Bersani, Raffaella Bolini, Antonio De Lellis, Marco Deriu, Laura Di Lucia Coletti. Marco Veronese Passarella, Dario Salvetti, Guido Viale.—
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