di Luisa Stendardi, attivista del Coordinamento Comitati e Associazioni per il Forlanini bene comune – Qui Monteverde
Il Presidente Tomassetti annuncia la ‘manifestazione di interesse’ indirizzata alla Regione anche per aver accesso ad alcune aree degli edifici satelliti del Forlanini siti tra Via Ramazzini e via Folchi. Nessun segnale dalla Pisana , in un silenzio che lascia circolare anche l’ipotesi, non si sa quanto reale, di un accordo con il Vaticano che cerca di spazi nel quartiere per il Bambino Gesù. A breve l’udienza del Tar sul ricorso presentato dai cittadini.
La notizia è stata riportata dall’”Urlo”, il giornale che segue da vicino la vita del Municipi di Roma, ed era stata anticipata dallo stesso Presidente Tomasetti nell’incontro del Novembre scorso con il Coordinamento dei comitati per il Forlanini bene comune. I fondi destinati all’acquisizione della nuova sede del Municipio, pari a 32 mlioni , sono stati confermati in bilancio e “nelle prime settimane del 2022 verrà indetta la manifestazione d’interesse “per l’acquisizione di una sede idonea ad ospitare tutti gli uffici del Municipio , attualmente sparsi sul territorio e ,in questo ambito – parole di Tomasetti riportate dall’Urlo- ” porteremo avanti anche il discorso con la Regione per avere accesso ad alcune aree degli edifici satelliti del Forlanini siti tra Via Ramazzini e via Folchi”.
Parole importanti , destinate da un lato a tentare di mettere fine all’annosa questione del cambiamento di sede del Municipio che si trascina da due consiliature, circa dieci anni, e dall’altro a porre il focus sulla destinazione d’uso del Forlanini, rimasta anch’essa insoluta da circa quindici anni, da quando cioè il complesso architettonico è stato dismesso come ospedale con il conseguente taglio dei posti letto a disposizione della ASL e lo spostamento al S.Camillo dei reparti ospedalieri. Il Municipio sembrerebbe quindi orientato , secondo le dichiarazioni del presidente Tomasetti ad ” investire sul Patrimonio del Comune di Roma piuttosto che pagare ingenti affitti senza poi entrare in possesso degli immobili”. In realtà attualmente il Forlanini fa ancora parte del Patrimonio della Regione Lazio , a cui è rivolta la manifestazione d’interesse del Presidente per la parte degli edifici di via Folchi. La Regione, dal canto suo, com’è noto, ha tenuto in questi anni un comportamento a dir poco altalenante e contraddittorio sul possibile destino del complesso architettonico, decretandone di fatto il declino strutturale , soprattutto nella sua parte storica e monumentale.
Dal 2015 la questione Forlanini è diventata virale nella società civile. Sono state raccolte 15000 firme su una petizione al Presidente della Repubblica , il Comitato Beni comuni 12 e alcuni componenti del Coordinamento Forlanini hanno promosso il ricorso al TAR contro la delibera n.766 del Dicembre 2016, a cui si sono associati in seguito con atto d’intervento ad adiuvandum , il Comune di Roma nella persona della sindaca Virginia Raggi e l’associazione Attuare la Costituzione nella persona del Dr Paolo Maddalena. Con la delibera in questione infatti, la Regione, dopo aver approvato un atto d’indirizzo per trasformare il complesso in una “Cittadella della pubblica Amministrazione ” con il previsto trasferimento di uffici regionali,ha compiuto una giravolta di 360 gradi con la decisione d’inserire l’immobile nella categoria dei beni patrimoniali disponibili alla messa a reddito attraverso l’affitto o la vendita . In pratica la Regione auspicava un’operazione di cartolarizzazione di beni pubblici da concertare con l’Agenzia del demanio e il Ministero dell’Economia.
Come abbiamo visto ,la reazione dei cittadini e del sindacato CGIL Roma ovest che segue tuttora da vicino la vicenda, non si è fatta attendere e l’operazione è stata di fatto bloccata dal ricorso al TAR (che nel respingere la richiesta di sospensiva avanzata dai ricorrenti , in attesa degli sviluppi sulla cittadella della pubblica amministrazione ,ha comunque ribadito la necessità di garantire la proprietà pubblica e l’uso pubblico del Forlanini) e dalla mobilitazione dei cittadini e del sindacato che il primo Aprile 2017 hanno organizzato una manifestazione che si è conclusa con una serie di richieste alla Regione sul mantenimento della vocazione socio-sanitaria del complesso.
Gli avvenimenti successivi hanno visto l’amministrazione regionale oscillare tra atteggiamenti di apertura verso i bisogni espressi dallla cittadinanza- che nell’anno passato avevano portato all’apertura di un tavolo di confronto tra la Regione e i Comitati dei cittadini che però non ha prodotto risultati concreti- e improvvisi cambi di rotta che hanno visto il Forlanini, una volta in pole position per diventare la sede del Fondo Internazionale per lo sviluppo agricolo (IFAD) , poi delle Agenzie internazionali dell’ONU ed infine, e questa sembra essere una candidatura certa, a sede della futura Agenzia europera per la ricerca biomedica in relazione ai fondi previsti nel PNRR (piano nazionale di riresa e resilienza). Su tutto questo si sta diffondendo ultimamente anche la voce che vedrebbe tornare in campo una vecchia ipotesi di accordo con l’Ospedale pediatrico Bambin Gesù, che da tempo sta cercando immobili disponibili nell’area territoriale del Gianicolo. Il pericolo di vederci sottratto il Forlanini da un accordo tra Stato italiano e Città del Vaticano, è reale e concreto? O è solo frutto di suggestioni che indubbiamente la Regione, in qualche modo, alimenta con la sua totale mancanza di idee e di progetti credibili?
Così ,mentre le associazioni e i comitati dei cittadini non demordono e continuano a chiedere risposte in relazione anche alle nuove e urgenti sfide sanitarie poste dalla pandemia ( a questo proposito ,come non ricordare quante volte il prof,Martelli, che per anni ha diretto al Forlanini il reparto di chirurgia toracica, nel corso di recenti dibattiti e manifestazioni pubbliche, ha chiesto di destinare parte del complesso allo studio degli effetti a lungo termine della malattia da Covid? ) e mentre si avvicina la data della discussione del ricorso al TAR promosso dai cittadini -che ora come nel 2017 continuano ad auto tassarsi per far valere i propri diritti e restituire questo bene pubblico alla cittadinanza-, ecco la richiesta del Presidente Tomassetti di destinare gli immobili periferici a sede del Municipio 12, che si inserisce in questo complesso teatro di discussione, come un’ulteriore ipotesi. Vedremo come , quando e se la Regione risponderà a quest’invito e nel frattempo restiamo vigili su tutti gli altri temi .
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