di Tomaso Montanari
16 Gennaio 2022 – il Fatto Quotidiano
“Per Partito democratico e Cinque Stelle l’esplicita candidatura di Silvio Berlusconi rappresenta un pericolo doppio: quello evidente della sua elezione (il cui rischio non va minimizzato), e quello che deriva dal desiderio di evitarla a ogni costo. In altre parole: il rischio di cadere dalla padella di B. nella brace di D. Perché se ci si chiede se per il Quirinale è peggio Berlusconi o peggio Mario Draghi, l’unica risposta possibile è quella celebre di Herzen: “Sono peggio tutti e due”.
Sul perché l’avvento di Berlusconi sarebbe un’apocalisse costituzionale non c’è bisogno di argomentare molto: dai rapporti con la mafia all’appartenenza alla loggia eversiva e golpista della P2, dalla condanna per frode fiscale alla corruzione come strumento politico e all’occupazione privata dello Stato, dall’odio per la magistratura (anzi, per la giustizia) a un maschilismo predatorio e osceno.
Tuttavia, D. non sarebbe un male minore: sarebbe un male diverso, ma altrettanto letale.
Innanzitutto, per come è stata costruita l’ascesa al Colle: come ha spiegato il costituzionalista Francesco Pallante (in un articolo dal titolo eloquente: “Perché Draghi non può andare al Quirinale”), “anche solo l’ipotesi di un Draghi al comando diretto del Quirinale e indiretto di Palazzo Chigi equivarrebbe allo scardinamento della Costituzione vigente”.
E poi per le poche idee politiche che di D. si conoscano: per esempio quelle espresse nella celebre lettera che firmò (da governatore della Banca d’Italia, insieme al presidente della Bce Trichet) nell’estate 2011, in cui si ingiungeva all’Italia di smantellare ciò che rimaneva ancora in piedi del progetto politico della Costituzione attraverso privatizzazioni selvagge di beni e servizi pubblici; dominio dell’impresa sui lavoratori attraverso la parcellizzazione dei contratti (non più nazionali) e la precarizzazione; licenziamento più facile e sterilizzazione di ogni politica sociale attraverso l’introduzione del pareggio di bilancio in Costituzione.
Era il binario su cui sarebbe stata istradata la politica dei dieci anni successivi: quelli che hanno consegnato alla pandemia un’Italia mostruosamente diseguale, ingiusta, povera. E in questo anno da presidente del Consiglio, Mario Draghi ha dimostrato (dalla riforma fiscale, all’aver posposto le vite al Pil nel governo della pandemia) di essere sempre fermo a quelle idee.
Se B. rappresenta l’anti-Costituzione fatta persona, D. rappresenta l’anti-Costituzione fatta ideologia: è vitale costruire in fretta una alternativa vera.”
Qui di seguito le due petizioni. Firmiamo e diamone massima diffusione.
Pensiamo che sia un momento cruciale nella vita della nostra Repubblica
“No a Draghi Presidente della Repubblica: fermiamo la deriva autoritaria”
link: https://chng.it/sd2QtQYj
“Berlusconi al Quirinale? No grazie”
link: https://www.change.org/p/berlusconi-al-quirinale-no-grazie-174002e6-ef40-41cd-a968-8d385fb1ee52
Oggi siamo raggiunti dalla notizia ANSA di una candidatura di eccellenza:
“Quirinale: ex M5s scelgono candidato, sarà Maddalena” link: https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2022/01/16/quirinale-ex-m5s-scelgono-candidato-sara-maddalena-_394e73b1-f5a9-4ead-9d33-456b3219f048.html
C’è già una petizione per “Presidente della Repubblica Paolo Maddalena – Il Presidente della Repubblica deve essere il garante della Costituzione”
link: https://www.change.org/p/presidente-della-repubblica-paolo-maddalena?recruiter=401026432&utm_source=share_petition&utm_campaign=psf_combo_share_initial&utm_medium=whatsapp&utm_content=washarecopy_32066448_it-IT%3A4&recruited_by_id=8e508a40-6ebf-11e5-a7cb-57aa269e627d
Qui sotto: il ringraziamento di Paolo Maddalena, venuto a conoscenza della segnalazione della sua persona come candidato alla Presidenza della Repubblica.
Ringrazio di cuore il Gruppo Misto, che ha indicato il mio nome come candidato alla Presidenza della
Repubblica, e quelle tantissime persone che hanno accolto con entusiasmo questa indicazione, poiché
interpreto quest’ultima, non come riferimento al mio nome, ma come riferimento alla necessità
ineluttabile di attuare la nostra meravigliosa Costituzione.
Questo corale anelito alle nostre radici costituzionali e democratiche è in fondo l’emersione di una
consapevolezza, finora zittita da trasmissioni televisive e di certa stampa, che hanno voluto far credere che il sistema economico predatorio, incostituzionale e distruttivo del neoliberismo, sia un dato insuperabile del corso della storia.
In questa scelta intravvedo una presa di coscienza che condanna le privatizzazioni, le delocalizzazioni e le
svendite della nostra ricchezza nazionale, le quali eliminano il lavoro e ci inducono nella più nera miseria,
privandoci per sempre delle nostre fonti di produzione di ricchezza e soprattutto del nostro demanio
costituzionale, che appartiene al Popolo a titolo di “proprietà pubblica demaniale” ed è pertanto
inalienabile, inusucapibile e inespropriabile. Se tutte le forze sane di questo Paese si unissero e agissero per attuare quel programma economico già scritto nel titolo terzo, parte prima,della Costituzione, anziché
attuare le misure economiche incostituzionali del PNRR, potremmo pensare a un Risorgimento italiano in questo settore, recuperando, anche attraverso azioni giudiziarie, la nostra immensa ricchezza nazionale, fonte di lavoro per tutti, illecitamente distribuita a singoli speculatori privati.
Paolo Maddalena
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