Martedì 21 dicembre dalle 14 – Ore 17:30
Roma in Piazza Ss Apostoli,
Fondamentale la partecipazione al presidio del 21 dicembre dalle ore 14 alle 17:30 per il ritiro del Ddl sull’Autonomia Differenziata dai collegati alla legge di Bilancio
I Comitati No Autonomia Differenziata scrivono una lettera aperta a tutti i parlamentari dove chiedono di ritirare il Ddl sull’Autonomia Differenziata dai collegati alla legge di Bilancio
La scelta del governo Draghi manifesta volontà di accelerare iter approvazione di Ad
Un progetto che prevede la frantumazione dell’unità della Repubblica italiana
Sotto la lettera ai Parlamentari Camera e Senato tratto da Adnkronos (il grassetto è nostro)
Qui di seguito il link all’articolo “Il Tavolo contro l’Autonomia differenziata: “Il governo usa la manovra come cavallo di Troia” di Marco Billeci
Autonomia: Comitati No Ad scrivono lettera aperta ai parlamentari di Camera e Senato
Per il ritiro del DdL sull’Autonomia Differenziata dai collegati alla Legge di Bilancio
“Ancora una volta -per il terzo anno consecutivo- il governo ha inserito nella Nadef come collegato un Ddl per l’attuazione dell’Autonomia differenziata”. Esordisce così il testo della lettera scritta ai parlamentari di Camera e Senato dai Comitati No Ad per il ritiro del Disegno di Legge sull’Autonomia differenziata dai collegati alla Legge di Bilancio.
“Contrariamente a quanto successo negli anni precedenti, quando esisteva, almeno come base di discussione, una proposta scritta, oggi questa decisione è stata presa senza che esista alcun testo pubblico -prosegue il documento- La questione dell’Autonomia differenziata viene costantemente riproposta senza che cittadine e cittadini, forze sociali e politiche siano a conoscenza di un progetto che provocherebbe la frantumazione dell’unità della Repubblica, con conseguenze irreversibili sulla vita di tutte e tutti”.
A questi elementi se ne aggiunge un altro più importante, secondo i Comitati No Ad: “L’arrivo della pandemia da Covid-19, all’inizio del 2020, ha inciso sul quadro della discussione. Innanzitutto, perché -nella situazione attuale- l’Autonomia differenziata non può rappresentare una priorità nell’agenda politica; in secondo luogo perché la pandemia ha portato alla luce tutti i limiti della ‘riforma’ del 2001 che, modificando il Titolo V della Costituzione, ha provocato disuguaglianze sociali e territoriali e disfunzioni nell’azione di governo e amministrativa, che l’Autonomia differenziata approfondirebbe ulteriormente”
Scenario attuale evidenzia la necessità dell’unità della Repubblica italiana
La stessa Corte Costituzionale ha segnalato, in più circostanze, la criticità della riforma del 2001. Perciò, si continua nella lettera, “riteniamo inconcepibile procedere su questa strada in una situazione che vede aumentare le diseguaglianze tra aree del Paese, tra cittadine e cittadini e, soprattutto, tra Nord e Sud; che vede i diritti fondamentali, sanciti dalla Costituzione, negati nei fatti a milioni di persone, a fronte di uno scenario che ha evidenziato la necessità di mantenere salda l’unità della Repubblica per garantire l’uguaglianza dei diritti, a cominciare da quello della salute”.
Oggi, in una situazione di povertà e crisi che la pandemia ha aggravato, “con le tensioni sociali, con la precarietà dell’occupazione e con le gravi difficoltà in cui versano interi settori sociali, l’Autonomia Differenziata potrebbe aprire scenari che minacciano concretamente l’unità e l’indivisibilità della Repubblica”, sostengono i Comitati No Ad nella lettera ai parlamentari.
La scelta effettuata dal Governo Draghi, come da altri governi in passato “di indicare la via di un Disegno di Legge collegato alla decisione di bilancio, pur in mancanza di un testo di riferimento, manifesta la volontà di poterne accelerare l’iter di approvazione e soprattutto produce l’erronea valutazione che tali norme abbiano natura squisitamente fiscale -si afferma nel testo- Al contrario, tali norme hanno evidentemente natura ordinamentale”.
‘Chiediamo al Parlamento di avviare un ampio dibattito sul tema’
Per questo “chiediamo che il Parlamento avvii un ampio dibattito che coinvolga, oltre ai diversi livelli istituzionali (a partire dai Comuni), tutta la società civile nelle sue forme di rappresentanza, e adotti un atto di indirizzo perché il disegno di legge sull’Autonomia differenziata non sia più collegato alla legge di Bilancio, in modo che sia possibile discutere e deliberare per riconsiderare questa materia in modo approfondito”.
Su questi argomenti, oggi alle 13, si è tenuto un incontro nell’aula Nassiriya del Senato, mentre il 21 dicembre i Comitati No Ad indicono un presidio in piazza Ss Apostoli, dalle 14 alle 17.30. “A voi chiediamo fin d’ora -conclude poi la lettera- di ricevere una nostra delegazione”.
Il documento è firmato da Beni Comuni “Stefano Rodotà” – Carteinregola – Casa internazionale delle donne – Cittadinanza e Minoranze – Cobas – Comitati per il Ritiro di ogni Autonomia Differenziata, l’unità della Repubblica, l’uguaglianza dei diritti – Coordinamento della Democrazia Costituzionale – Coordinamento donne di Francoforte – Coordinamento RAE – Democrazia e lavoro (Cgil) – DiEM25 – Flc Cgil – Forum Diritto alla Salute – Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua – Giuristi Democratici – Indipendenza – Lavoro e Salute – Left – Liberacittadinanza – Libertà e Giustizia – Medicina Democratica – Movimento demA – Partito Comunista Italiano – Partito della Rifondazione Comunista -Partito del Sud – Possibile – Priorità Alla Scuola – Recovery Sud – Rete dei Numeri Pari – Rete delle città in comune – Rete Rosa – Rt nella Cgil – Sinistra Anticapitalista – Sgb – Sinistra Italiana – SudLab – Uil Scuola Rua – Uds – Usb – Volere la luna.
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