Lettera aperta all’on.le sindaca di Roma
p.t. Avv. Virginia Raggi:

Le scriviamo in merito a quanto avvenuto ieri, 15 giugno 2021, presso il campo rom della Monachina.

Personale della Sua amministrazione si è recato presso la suddetta struttura, chiedendo alle ed ai cittadini ivi residenti di firmare un documento, di cui non hanno lasciato copia ai firmatari con la pretestuosa motivazione di doverla preventivamente protocollare. A chi si è mostrato, del tutto legittimamente, riluttante a sottoscrivere un impegno di cui non riusciva  (e non potrà) comprendere compiutamente i termini e non potrà  ricordare il contenuto di quanto letto solo per pochi istanti, sarebbe stato riferito che questo era l’unico modo per evitare lo sgombero.

Va da sé che questa prassi, che ricalca quella seguita con il c.d. “Patto per Roma”, è del tutto illegittima e pesantemente vessatoria, potendo finanche arrivare a integrare la fattispecie prevista e punita dall’articolo 610 del codice penale*.

Con la presente, la invitiamo perciò a dare disposizioni ai componenti gli uffici da Lei dipendenti di attenersi rigorosamente ai comportamenti cui sono tenuti gli/le appartenenti alla Pubblica Amministrazione nel rapporto con i/le cittadini/e ed a ricordare loro che secondo la Strategia Nazionale per l’inclusione dei RSC 2012-2020 il trasferimento degli abitanti dei cd. campi nomadi non dovrebbe essere imposto, ma effetto di un percorso di cui dovrebbe essere elemento cardine l’inserimento lavorativo.

Le chiediamo a questo proposito di voler portare a conoscenza della pubblica opinione a quali risultati siano pervenuti gli enti ai quali è stato affidata tramite bandi la delicatissima operazione del “superamento” e non della semplice chiusura dei “campi nomadi”.

Il presidente
Prof. Marco Brazzoduro

*Articolo 610 Codice Penale. [1] Chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa è punito con la reclusione fino a quattro anni.