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Ognuno nel suo piccolo può fare qualcosa, e tutti insieme possiamo fare molto per costruire un mondo equo e di pace!

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Appello per Raccolta Fondi Gaza

URGENTE!

Per la prima vota, dopo molto tempo, i giornali e la stampa mainstream hanno cominciato a riportare ciò che, da anni, sta accadendo a Gerusalemme e nei territori della Palestina storica, definiti del ’48. Dove dal 1948 Israele con la complicità delle potenze Occidentali, porta avanti un progetto di pulizia etnica basato sulla segregazione razziale con l’obiettivo di eliminare la popolazione indigena palestinese. In questo quadro si è inserita l’escalation di violenze nei confronti dei palestinesi residenti nel quartiere Sheikh Jarrah a Gerusalemme Est l’intensificarsi di attacchi da parte dei coloni israeliani protetti e sostenuti dall’esercito di occupazione israeliano. Di nuovo, tocca a Gaza essere il territorio martoriato dalla violenza coloniale israeliana: da cinque giorni proseguono incessanti i bombardamenti sulla popolazione civile della Striscia. Ad oggi il numero dei morti è di 174, di cui 50 bambini, 30 donne e 1.500 di feriti, un numero purtroppo in aumento. Sono civili, donne e bambini i più colpiti e questo smentisce la narrazione del criminale Netanyahu. Anche il numero delle persone sfollate aumenta ogni ora a causa dei pesanti bombardamenti, per il momento abbiamo un numero che si aggira su circa 10.000 sfollati che non hanno nessun luogo dove andare.

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Palestina: “Ai direttori, giornalisti, corrispondenti, ai responsabili esteri dei nostri media italiani”

Lettera di Luisa Morgantini

Un giornalismo serio fa ricerca di verità e scende da cavallo!

Vorrete perdonarmi se solo ieri vi ho inviato una lettera, per denunciare il fatto che quasi tutti i media, tranne qualche lodevole eccezione come il Manifesto, non davano risalto o notizia dei gravi avvenimenti che si stanno protraendo dal 13 aprile a Gerusalemme Est.

Oggi  ve ne scrivo un’altra,  prometto che non diventerò un assidua scrittrice di lettere aperte rivolte ai media italiani per sollecitare un giornalismo di ricerca di verità. 

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Nell’indifferenza mondiale Israele continua il massacro del popolo palestinese

Appuntamento – Sabato 15 maggio
Roma – Piazza dell’Esquilino 16-19

 “La Comunità Palestinese d’Italia INVITA la società civile, tutte le donne e tutti gli uomini amanti della pace, della libertà e della giustizia a scendere nelle piazze d’Italia, sabato 15 maggio, (dalle ore 16 alle ore 19); a Roma a Piazza dell’Esquilino, per denunciare e condannare il massacro del popolo palestinese”.

Sotto l’INVITO della Comunità Palestinese

In allegato inviamo “APPELLO LIBANO” e richiesta di adesione, rivolto alle associazioni umanitarie, ai giornalisti, ai politici italiani, alla società civile “… La comunità palestinese del Libano rischia di sfasciarsi. È in atto una vera crisi umanitaria all’interno della generale crisi del Libano, che rischia di trascinare il paese in un altro conflitto. È il timore espresso da Assumoud nel suo report: il timore di una guerra”.

La Comunità Palestinese invita la società civile

NELL’INDIFFERENZA MONDIALE ISRAELE CONTINUA IL MASSACRO DEL POPOLO PALESTINESE

Roma, 10/5/2021

Continua il folle tentativo del criminale Benjamin Netanyahu di rimanere a capo del governo d’estrema destra in Israele per non finire in carcere. Netanyahu cerca di distogliere l’attenzione dalla profonda crisi politica e sociale israeliana (4 elezioni in 2 anni e senza fine), con la deportazione di famiglie palestinesi dalle loro case di Sheikh Jarrah, con assalti e incursione continue alla SPIANATA della moschea di Al Aqsa, con centinaia di coloni e soldati israeliani, trasformandola in un teatro di orrore, violenze e scontri, nel tentativo di affermare la sovranità israeliana su Gerusalemme, come capitale unificata ed eterna d’Israele, come menzionato dal piano dell’ex presidente degli USA, Donald Trump.
Non bastava l’aggressione e l’oppressione del governo razzista e coloniale di Netanyahu, alla moschea di Al Aqsa e alla popolazione palestinese di Gerusalemme, nel mese sacro del Ramadan: oggi allargano il fronte, bombardando e compiendo nuovi massacri contro la popolazione civile di Gaza.

La Comunità Palestinese d’Italia INVITA la società civile, tutte le donne e tutti gli uomini amanti della pace, della libertà e della giustizia a scendere nelle piazze d’Italia, sabato 15 maggio, (dalle ore 16 alle ore 19), a Roma a Piazza dell’Esquilino, per denunciare e condannare il massacro del popolo palestinese. 
Invitiamo altresì anche i mezzi d’informazione italiani a partire dalla RAI, ad assumere posizione obiettive e di neutralità, di raccontare i fatti e non essere portavoce del governo israeliano d’occupazione in Palestina.
Ci battiamo contro l’aggressione e l’oppressione israeliana nei confronti della popolazione di Gerusalemme e di Gaza.

Nel 73° anniversario della Nakba (la catastrofe) del popolo palestinese, avvenuta dopo la creazione dello Stato d’Israele sulla terra palestinese. Con la complicità del governo britannico (Dichiarazione Balfour del 2 novembre 1917) e delle potenze coloniali occidentali nel 1948, il popolo palestinese è più deciso che mai a proseguire la sua eroica lotta per la conquista dei suoi legittimi diritti, il diritto all’autodeterminazione, al ritorno dei profughi palestinesi alle loro case e alle loro terre, alla creazione del suo Stato libero ed indipendente con Gerusalemme capitale, sulla base delle risoluzioni dell’ONU e della legalità internazionale.

FERMIAMO L’AGGRESSIONE E I MASSACRI SIONISTI CONTRO IL POPOLO PALESTINESE.
GERUSALEMME CAPITALE ETERNA DELLO STATO DI PALESTINA.
BASTA CON L’OCCUPAZIONE ISRAELIANA ALLA TERRA DI PALESTINA.

CHIEDIAMO PER L’ENNESIMA VOLTA L’INTERVENTO DEI CASCHI BLU DELL’ONU E LA CONVOCAZIONE DI UNA CONFERENZA INTERNAZIONALI SOTTO L’EGIDA DELL’ONU E CON LA PARTECIPAZIONE DI TUTTE LE PARTI INTERESSATE PER TROVARE UNA SOLUZIONE GIUSTA, EQUA E PERMANENTE AL CONFLITTO MEDIORIENTALE.

Dott. Yousef SalmanPresidente Comunità Palestinese di Roma e del Laziocell.: 347.9013013e_mail: y_salman@tiscali.it

Abbiamo bisogno di ponti e non di muri

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