Articoli di Sergio Bellucci, Moreno Biagioni, Tonio Dell’Olio, Doriana Goracci e Bruno Vitale.
da La Bottega del Barbieri il Blog di Daniele Barbieri & altr*
Invece delle armi
di Tonio Dell’Olio
Boicottaggio, sabotaggio, solidarietà internazionale, dissenso interno allo Stato aggressore, disobbedienza civile, non collaborazione, presenze internazionali autorevoli nei luoghi di guerra, corpi di interposizione, forza di polizia internazionale indipendente a presidio dei confini e a protezione della popolazione, e poi ancora dialogo, dialogo e dialogo. Sono solo alcune delle azioni che è possibile mettere in atto “invece di” o “prima di” scegliere la strada di rispondere con la forza all’uso della forza, ovvero infliggendo la morte a chi vuole uccidere. In tutti gli autorevoli commenti e nelle sottili argomentazioni che passano in questi giorni a favore della decisione europea di armare meglio e più l’esercito (o la popolazione?) ucraina c’è il difetto di ragionamento che l’alternativa sia solo la sottomissione volontaria, subire passivamente. Certo, inviare armi piuttosto che mettersi in viaggio controcorrente da tutti i Paesi d’Europa per “invadere” pacificamente l’Ucraina e mettere in crisi l’apparato bellico russo è molto più rischioso che inviare armi. Certo, convocare un Consiglio dei ministri europei a Kiev (come ha proposto Michele Serra) è molto più impegnativo che rilasciare dichiarazioni, scrivere appelli e telefonare ai presidenti di Russia e Ucraina, ma forse spariglia le carte e interrompe la spirale di morte innescata dal delirio distruttivo di Putin. E se ci provassimo?
L’Impero delle «sanzioni»
di Bruno Vitale
L’intervista di Noam Chomsky (pubblicata sulla “Bottega” del 5 marzo) è esplicita sul contesto in cui è nata l’invasione dell’Ucraina dalle forze di Putin (ammiro troppo i popoli dell’immenso paese Russia per parlare di ‘invasione russa’, dato che anche loro saranno vittima dell’invasione ordinata da Putin): un contesto di continue violazioni – mai punite – delle leggi internazionali dalla parte dei ‘potenti’: «… Kosovo, Iraq e Libia hanno connessione diretta con il conflitto in Ucraina…».
Ma purtroppo Chomsky non parla di un’arma più subdola, ammantata di pretesa legalità, che gli Stati Uniti hanno usato a dismisura per ricattare e paralizzare nel mondo i ‘meno potenti’: le cosidette «sanzioni extraterritoriali», probabilmente illegali nell’ambito delle relazioni internazionali, a meno che esse non siano state decise dall’ONU (cap.VII, art.39-42 della Carta).
Una breve sintesi sulla definizione e applicabilità delle “sanzioni USA”:
– sanzioni primarie USA:
— sono bloccate e considerate illegali (rispetto alla legislazione USA) tutte le transazioni o enti economici che hanno “a nexus to US jurisdiction”; il “nexus” è così definito:
una relazione economica con uno degli enti economici organizzati negli USA, comprese le loro agenzie all’estero; con tutti i cittadini USA e i residenti permanenti; con ogni persona residente, indipendente da dove negli USA; con transazioni monetarie (anche in dollari) attraverso il sistema finanziario USA
[perdere tutte queste possibilità di azione economica in contatto e/o in interazione col mondo USA può naturalemente portare al fallimento di molti operatori; di qui, il loro ritiro precipitoso da ogni iniziativa che potrebbe motivare una sanzione; basta la minaccia]
– sanzioni secondarie USA:
queste sanzioni sono rivolte agli operatori economici che hanno rapporti con l’Iran, la Russia, la Corea del Nord e la Siria: già in partenza, non hanno accesso ai mercati USA.
Vale ora la pena di esplorare da vicino l’esempio più recente e, si direbbe, più efficace dei fulmini economici imperiali USA: il sabotaggio – a soli 4 mesi da una sua “certificazione” definitiva da parte della Germania – del progetto russotedesco di costruzione di un gasodotto sottomarino per la distribuzione di gas naturale dalla Russia verso l’Europa occidentale: Nord Stream 2.
L’indirizzo URL qui annesso (di un progetto wikipedia)
racconta, in 42 lingue, la triste storia del Nord_Stream_2, e della ancora più triste storia dei ripetuti tentativi per impedirne o almeno ritardarne la costruzione da parte degli Stati Uniti, mediante una raffica di imperiali sanzioni. Ora, dopo l’invasione dell’Ucraina, il nuovo cancelliere tedesco Scholz ha promesso a Biden di non concedere al Nord Stream 2 la certificazione tedesca essenziale per la sua messa in funzione (la costruzione è finita da mesi; più di una diecina di miliardi di dollari di costo). I politici statunitensi – che erano riusciti a ritardare di anni il completamento del cantiere a base di preoccupate imperiali sanzioni contro individui, società, banche, porti e navi implicati nei lavori – esultano!
Avevano messo al primo piano, amichevolmente e gentilmente, “il pericolo per l’Europa di diventare vittima di ricatti russi sulla fornitura di energia”.
Ora gli Stati Uniti hanno già trionfalmente e ufficialmente comunicato che potranno facilmente comprire il bisogno energetico europeo con l’esportazione del loro LNG (liquid natural gas) – in potenziale sovraproduzione in un futuro di riduzione dei consumi di sorgenti energetiche fossili
[per la storia: il giorno dell’inaugurazione del Nord_Stream_1 (egualmente russo con solo gas russo), il 18 novembre 2018, una festosa riunione aveva visto insieme Merkel, Medvedev (Russia), Rutte (Olanda) e Fillon!]
Il tema di fondo da affrontare: perchè la timida, vigliacca “società internazionale”, protetta dalle Nazioni Unite, accetta da tanti anni il sopruso imperiale USA delle sanzioni extraterritoriali? certo non c’è simmetria! gli USA sanzionano in modo disumano Cuba da decenni, ma Cuba non ha mai potuto sanzionare gli USA, per esempio, per il blocco di medicine essenziali e di doni di solidarietà!(vedere: «Gli effetti del blocco americano si estendono fino alla Svizzera e inducono parecchie banche, per obbedienza anticipata, a bloccare anche il traffico dei pagamenti privati svizzeri verso Cuba, perchè esse temono di essere colpite dal regime di sanzioni USA» dal Bulletin mediCuba – Suisse, octobre ’20)
Può “la bottega” aprire un ‘momento di informazione politica’ e dare spazio su:
– quale è l’attuale situazione giuridica delle ‘sanzioni USA extraterritoriali’? chi può opporsi, e come?
SCHEDA – Qui il testo integrale in italiano di wikipedia; seguite, caso per caso, l’evoluzione macabra delle sanzioni USA:
Il 31 gennaio 2018 la Germania ha concesso al Nord Stream 2 un permesso per la costruzione e l’esercizio nel le acque tedesche e per le aree di approdo vicino a Lubmin. Nel maggio 2018 è iniziata la costruzione del punto finale di Greifswald.
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https://www.labottegadelbarbieri.org/le-armi-le-sanzioni-i-gasdotti-e/