Reti di Pace è un laboratorio aperto a tutto ciò che di positivo pulsa nel territorio.
Ognuno nel suo piccolo può fare qualcosa, e tutti insieme possiamo fare molto per costruire un mondo equo e di pace!

Autore: La redazione Pagina 2 di 189

GUERRA o PACE?

Quali scelte politiche per riportare la Pace in Europa Venerdì 30 giugno a Roma
Ore 9:30 – 13:30 Sala Capitolare presso il Chiostro del Convento di Santa Maria.
Senato della Repubblica, Piazza della Minerva 38

https://emigrazione-notizie.org/?p=42251

PRESIEDE: ALFONSO GIANNI (Direttore di Alternative per il socialismo)

INTRODUCE: DOMENICO GALLO (Coordinamento per la Democrazia Costituzionale)

INTERVENGONO:

ALBERTO NEGRI, Giornalista

GIANGIACOMO MIGONE, Presidente commissione Esteri del Senato 1994/1996

IDA DOMINIJANNI, Giornalista e saggista

RANIERO LA VALLE, Giornalista

VINCENZO VITA, Presidente dell’Associazione per il rinnovamento della sinistra

BARBARA SPINELLI, Giornalista

FABIO MINI, Generale

BIAGIO DI GRAZIA, Generale

GIUSEPPE CASSINI, Ambasciatore

SEN. MARIOLINA CASTELLONE, Vicepresidente de! Senato

ON. NICOLA FRATOIANNI, Segretario nazionale di Sinistra italiana

ON. ARTURO SCOTTO, Direzione PD

ON. PAOLO CIANI, Segretario di Demos

ON. GIUSEPPE CONTE, Presidente del Movimento 5 Stelle

CONCLUDE: ALFIERO GRANDI (Vicepresidente Coordinamento Democrazia Costituzionale)

* – L’accesso in sala – con abbigliamento consono e, per gli uomini, obbligo di giacca e cravatta – è consentito fino al raggiungimento della capienza massima. In caso di esaurimento dei posti in presenza la conferenza potrà essere seguita in streaming sui canali ufficiali. I giornalisti devono accreditarsi scrivendo a: mariadomenica.castellone@senato.it

Le opinioni e i contenuti espressi nell’ambito dell’iniziativa sono di esclusiva responsabilità dei proponenti e dei relatori e non sono riconducibili in alcun modo al Senato della Repubblica o ad organi del Senato medesimo

Le informazioni che non girano

“Sventare la Pace?” di Domenico Gallo

Adesso sappiamo che nel marzo aprile del 2022 le Cancellerie dei principali paesi occidentali si sono mosse occultamente per sventare la pace, cioè per evitare che la sciagurata impresa bellica intrapresa dalla Russia, si potesse rapidamente concludere con un accordo di pace, che ponesse le basi per la convivenza pacifica fra le due Nazioni. 

Continuare qui: https://www.domenicogallo.it/2023/06/sventare-la-pace/

Da oggi è possibile firmare anche online le due proposte di legge di “Riprendiamoci il Comune”

Da oggi è possibile firmare anche online le due proposte di legge di “Riprendiamoci il Comune” sulla piattaforma Raccolta Firme Online. Una possibilità straordinaria che si aggiunge alla firma fisica ai banchetti e che può rappresentare un punto di svolta per il raggiungimento dell’obiettivo delle 50mila firma su ciascuna proposta.
Chiarito questo, dove e come si firma?

  1. Basta andare su https://raccoltafirme.cloud/app/
  2. In alto ci sono le nostre due proposte di legge. Per firmare la prima clicca su “(apri per firmare)” e poi “Voglio firmare”
  3. Inserisci i dati richiesti dalla piattaforma. Controlla che l’indirizzo email sia corretto e poi clicca “Invia”
  4. Ricevuta la mail di conferma clicca il link che contiene e procedi alla firma con SPID, firma digitale elettronica o sistema TrustPRO

Identica procedura per la seconda proposta.

Se vuoi arrivare direttamente alla singola proposta fai così:

La procedura è identica.

“Perché mi chiede di pagare 1,5 euro a firma?”

Come sai la piattaforma pubblica di raccolta firme su referendum e iniziative popolari non è ancora pronta. È uno scandalo che siamo stati tra i primi a denunciare. L’Associazione Luca Coscioni ha depositato a fine maggio una diffida alla presidenza del Consiglio per chiedere che la legge sia rispettata. Ci siamo quindi rivolti, come altri promotori di referendum o leggi dal basso, a un operatore privato (itAgile) che si fa pagare per le operazioni tecniche. A lui e solo a lui va il contributo richiesto.

Perché una campagna e due leggi d’iniziativa popolare

Le molteplici crisi di questo modello economico e sociale rendono evidente l’insostenibilità di una società regolata dal mercato e finalizzata al profitto individuale.

Un nuovo modello ecologico, sociale e relazionale è possibile a partire dalle comunità territoriali e dalla democrazia di prossimità che permette la partecipazione diretta delle persone alle decisioni sulle scelte fondamentali che le coinvolgono.

Ecco perché nasce la campagna Riprendiamoci il Comune. Nel suo doppio significato di riappropriarci, sottraendolo al mercato e alle privatizzazioni, di tutto quello che ci appartiene e di restituire un ruolo pubblico, sociale, ecologico e relazionale ai Comuni, luoghi della democrazia di prossimità.

Riprendiamoci il Comune vuol dire affrontare i nodi che oggi impediscono ai Comuni di svolgere la propria funzione e alle comunità territoriali di autogovernarsi: la finanza locale e il ruolo di Cassa Depositi e Prestiti.

Per questo, proponiamo due leggi d’iniziativa popolare.

La prima proposta di legge si prefigge una profonda riforma della finanza locale, sostituendo al pareggio di bilancio finanziario il pareggio di bilancio sociale, ecologico e di genere, eliminando tutte le norme che oggi impediscono l’assunzione del personale, reinternalizzando i servizi pubblici a partire dall’acqua, difendendo suolo, territorio, beni comuni e patrimonio pubblico e dando alle comunità territoriali strumenti di autogoverno partecipativo.

La seconda proposta di legge si prefigge la socializzazione di Cassa Depositi e Prestiti, trasformandola in ente di diritto pubblico decentrato territorialmente e mettendo a disposizione dei Comuni e delle comunità territoriali le ingentissime risorse del risparmio postale (280mld) come forma di finanziamento a tasso agevolato per gli investimenti dei Comuni decisi attraverso percorsi di partecipazione della comunità territoriale.

Due proposte complementari, in grado di intervenire in maniera sistemica su tutti i nodi che oggi svuotano i Comuni di ogni significato e costringono la vita delle persone dentro la dimensione della solitudine competitiva.

Due proposte capaci di parlare ai diritti sociali, ecologici e relazionali delle comunità territoriali, ai diritti e ai saperi del lavoro pubblico, alla capacità di ascolto e permeabilità di quella parte di amministratori e amministratrici locali che ancora collocano la propria funzione dentro la dimensione del prendersi cura.

Due proposte in grado di far convergere tutte le vertenze territoriali nel comune obiettivo di trasformare alla radice il ruolo della partecipazione, dell’autogoverno e della democrazia di prossimità.

Perché non è la resilienza a cambiare il mondo, ma comunità di cura capaci di lotta e trasformazione.

https://riprendiamociilcomune.it/?fbclid=IwAR0HAmwipljawkbkTcBSxGxoaMHSQm4-GO9qcFBow4UT8_8sO-6hQ9TofPU

Forlanini, non finisce qui

Assemblea Pubblica del 1° febbraio

di Raffaella Leone

“La politica deve fare politica, deve riconoscere e rispondere ai bisogni dei cittadini”. Le parole di Giulia Maderni, infermiera al San Camillo e attivista del Coordinamento per il Forlanini bene comune riassumono come meglio non si potrebbe l’intento e anche il senso dell’assemblea pubblica sull’ex ospedale che si è tenuta nella sala messa a disposizione dalla parrocchia Regina Pacis. Una sollecitazione, l’ennesima, di questo indomito comitato, a pochi giorni dalle elezioni per il rinnovo della Giunta Regionale. Elezioni a turno unico, si vota in 2 giorni ma non ci sarà ballottaggio, o la va o la spacca per i candidati alla presidenza.

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